Valentina Vaccari, Donella Mattesini, Francesco Romizi e Michele Menchetti

la crisi pandemica ha ulteriormente aggravato le situazioni di povertà;

-i dati ISTAT del 2019 già certificavano che:

a) nella fascia di “povertà assoluta” il 43% delle famiglie povere era rappresentato dalle famiglie con abitazione in affitto”;

b) la quota di affittuari aumenta con il diminuire dell’età; infatti nella popolazione al di sotto dei 35 anni è del 39,5% mentre nella fascia di chi ha più di 65 anni è del 10,7%;

c) tra le famiglie  con minori, quelle in affitto sono povere nel 22,9% dei casi contro il 4,7% di quelle proprietarie di case;

-la  Toscana nel 2019 e primo semestre del 2020 risulta essere l’ottava regione in Italia con il più alto numero di sfratti  e risulta essere stata la quarta regione per sfratti eseguiti, dei quali il 92% erano sfratti per morosità: su 48.543 sentenze di sfratto bel 42.326 per morosità;

-si sono registrati aumenti per gli sfratti per morosità a cui si è aggiunto il fenomeno dei pignoramenti immobiliari;

-I dati confermano che in Toscana per il 2020 le famiglie che si sono trovate alle prese con la difficoltà nel pagare l’affitto ed il mutuo sono stimate nel 30%;

-i Tribunali hanno depositato nelle loro cancellerie un numero alto di convalide di sfratto per morosità, pari al 30% in più rispetto al 2019;

-basta incrociare i dati delle domande delle domande fatte ai Comuni del contributo affitti per l’emergenza Covid e si intuisce come sia aumentato il numero delle famiglie in difficoltà;

I dati dell’ultimo rapporto CARITAS rilevano come ad Arezzo la pandemia Covid abbia aumentato del 114% le richieste di aiuto e che tra le voci più consistenti ci sono le domande ai aiuti per il pagamento affitto ed utenze domestiche;

-che le richieste più consistenti arrivano da famiglie giovani, monoreddito e con figli a carico;

-alla scadenza delle misure di garanzia che bloccano gli sfratti, il rischio è che si verifichi un aumento degli stessi ed i relativi decreti ingiuntivi legati alla morosità;

-in tale contesto la provincia di Arezzo vede 219 nuove convalide, 647 richieste di esecuzione e 253 sfratti eseguiti con forza pubblica;

-che Arezzo si è trovata e si trova a dover fare i conti con il dato delle esecuzioni di sfratto, realtà che in modo così consistente non si conosceva;

-lo sfratto rappresenta una delle peggiori destabilizzazioni per una famiglia;

-l’essere senza casa  aumenterà il numero delle persone che si rivolgeranno ai servizi sociali per chiedere sostegno, e che se non si risolveranno (affronteranno) i problemi della casa finiremo per affrontare questioni più gravi sia dal punto di vista sociale che economico;                                

-anche Arezzo si è trovato e si trova a dover fare i conti con il dato delle esecuzioni di sfratto , realtà che in modo così grande non si conosceva;

-la ragione principale di questo aumento sta nel perdurare e nell’aggravarsi dello stato di precarietà lavorativa ed economica delle famiglie in affitto, unito alla difficoltà dei canoni  spesso  alti rispetto alla scarsa capacità di reddito;

-la situazione di sfratto coinvolge soprattutto  famiglie  monoreddito, famiglie monogenitoriali, famiglie straniere, famiglie composte da persone che hanno perso il lavoro o lavorano al nero;

ad Arezzo risultano essere molte le abitazioni invendute e  sfitte;

-uno dei problemi  nel trovare casa è anche per la difficoltà ad anticipare le risorse che i proprietari chiedono di versare all’atto della stipula e cioè non meno di 2 mensilità per cauzione, talvolta altre mensilità come anticipo ed un compenso per l’agenzia pari ad almeno una mensilità e quindi chi prende in affitto un alloggio deve quindi garantire, prima di accedere alla locazione, l’esistenza di un reddito pregresso, di un risparmio familiare  e di una prospettiva di lavoro;

-molti dei nuclei oggetto delle procedure esecutive di sfratto si trovano in condizioni di grave disagio economico e sociale ed hanno spesso a loro carico minori, soggetti invalidi ed anziani;

– la L.R.n. 2 del 2019 all’art. 4 prevede “ che i Comuni, nell’Ambito del LODE al fine di contenere il disagio abitativo dei nuclei familiari soggetti a procedure esecutive di sfratto, possono istituire “Commissioniterritoriali per il contrasto al disagio abitativo”, per promuovere azioni coordinate al fine di garantire la sostenibilità sociale dello sfratto e favorire il percorso di passaggio da casa a casa dei soggetti che non sono in possesso di altra abitazione adeguata al proprio nucleo familiare” ;

-della suddetta Commissione  fanno parte oltre il Comune, la Prefettura, la Questura, i rappresentanti delle Associazioni di edilizia maggiormente rappresentative ed i rappresentanti delle organizzazioni sindacali degli inquilini;

-l’efficacia e l’efficienza delle “Commissioni territoriali per il contrasto al disagio abitativo” sono riconosciute tra i criteri di priorità ai fini della ripartizione tra i LODE, dei finanziamenti per il sostegno ai programmi di costruzione, acquisizione e recupero di alloggi di edilizia sovvenzionata e di alloggi destinati alla locazione per famiglie in condizione di disagio abitativo”;

-il D.L. n. 47/2014 recante misure urgenti per l’emergenza abitativa ha stabilito la possibilità ai Comuni di intraprendere iniziative per la costituzione di Agenzie o di Fondi di garanzia per reperire alloggi da offrire in locazione a canone concordato;

 La giunta si impegni a sostenere il reddito delle famiglie più deboli anche attraverso uno specifico impegno del Comune che vada ad aggiungersi al fondo regionale per il sostegno agli affitti ed al fondo regionale per la morosità incolpevole;

– a pubblicare i bandi per le suddette assegnazioni di risorse nei tempi più rapidi e con modalità       che permettano a tutti coloro che sono interessati di potere presentare la domanda;

c- Promuovere un piano complessivo di sostegno al per prevenire il disagio abitativo nonché di sostegno alle famiglie  a rischio di sfratto,  attraverso l’attivazione delle seguenti  di misure:    

1) costituzione della “Commissione Territoriale per il contrasto abitativo” come  previsto all’art. 4 della L.R. n. 2 del 2019,   al fine di: 

– contenere il disagio abitativo dei nuclei familiari soggetti a procedure di  sfratto;  promuovere azioni coordinate al fine di garantire la sostenibilità sociale dello sfratto e favorire il percorso di passaggio da casa a casa dei soggetti che non sono in possesso di altra abitazione adeguata al proprio nucleo familiare;

– accedere alle  risorse relative ai finanziamenti per il sostegno ai programmi di costruzione, acquisizione e recupero di alloggi di edilizia sovvenzionata e di alloggi destinati alla locazione per famiglie in situazioni di disagio abitativo.