La polemica nel giorno del 66° anniversario della strage in Belgio, dove trovarono la morte, anche, dei nostri emigranti.
Meloni scrive al Corriere che è sbagliato, ed è una strumentalizzazione mettere sullo stesso piano gli emigranti italiani del dopo guerra con gli attuali immigrati africani in Italia.
Letta le risponde per le rime e gli ricorda che non esistono migranti di serie A e di serie B e ricorda alla Meloni le condizioni drammatiche in cui si trovano ad esempio i raccoglitori di pomodori nel nostro meridione.
Finita la seconda guerra mondiale, l’Italia era in povertà totale (non dimentichiamo mai chi ha portato il nostro paese in guerra: il FASCISMO) e per avere il carbone necessario a far ripartire le industrie del nord, i governanti del nostro paese inviarono centinaia di italiani ( spesso del sud) in Belgio ad estrarre carbone, così da, anche, favorire l’emigrazione dei tanti italiani disperati e affamati.
Vorremmo ricordare alla destra italiana, che, chi è costretto ad emigrare, qualunque sia la causa, guerra, fame, mancanza di diritti civili etc etc vive un dramma interiore, familiare, sociale e culturale e solo per questo merita rispetto e comprensione, anche perché è bene ricordarlo sempre si sta parlando di esseri umani.
Inoltre è importante che la destra italiana scopra e ci ricordi la sofferenza, il dolore dei nostri emigranti di 66 anni fa, in conseguenza di quella sciagurata guerra dichiarata dal Duce e dal fascismo, che, ci auguriamo la sola memoria sia da monito perché ciò non abbia più a ripetersi . E proprio per questo la destra, che, si propone per governare questo paese deve assolutamente rinunciare da subito, come al contrario ha sempre fatto, a strumentalizzare l’immigrazione come fenomeno che mette paura e crea insicurezza e, quindi, offrirsi poi per risolvere il problema una volta per tutte con il blocco navale ( assurdo e impossibile!!!).
Ma anche la sinistra si deve impegnare, oltre le belle parale, nella sostanza e iniziare ad allontanarsi dalle ZTL (dove gli abitanti non hanno bisogno di protezione alcuna ma al contrario dovrebbero capire l’importanza di voler condividere il tanto che hanno) e tornare nei luoghi di lavoro dove gli italiani e gli immigrati vengono trattati come schiavi, sottopagati, senza sicurezza e senza dignità, nelle periferie dove gli immigrati vivono e spesso lottano per sopravvivere con gli italiani poveri, nei luoghi degradati dove le persone povere sono costrette a vivere e a delinquere per la loro sopravvivenza.
Speriamo che finisca qualunque strumentalizzazione e si inizi a sentire proposte e idee per gestire un fenomeno cosi complesso e drammatico come l’immigrazione nel nostro paese.