Francesco Macrì, in una intervista ad una televisione locale, ringrazia i sindaci di centro sinistra che si sono astenuti nell’assemblea di Coingas, per la sua rinomina in Estra e sembra quasi volerli perdonare dopo che si sono costituiti parti civili nel processo penale a suo carico.
Quando ci si costituisce parte civile, significa che si condivide l’impianto accusatorio della Procura, che si individua rilevanza penale nei fatti e nei comportamenti degli imputati, che si ritiene di conseguenza di aver subito un danno (anche economico)che se ne può chiedere il ristoro.
E i comuni di centro sinistra con la loro costituzione hanno condiviso l’impianto accusatorio della Procura, hanno individuato rilevanza penale in quei fatti ascritti agli imputati e hanno anche ritenuto di aver subito un danno e, infatti, ne hanno chiesto il ristoro.
L’astensione dei sindaci di centro sinistra, alla rinomina di Macri in Estra, all’ultima assemblea Coingas, dopo che si erano costituiti parti civile nel processo a suo carico ci lascia veramente sorpresi, e, non solo, ancora siamo nei termini per la Procura per proporre appello, alla sentenza del 28 febbraio scorso. E in questa situazione c’è da chiedersi perché non si siano opposti con un voto plateale e contrario alla sua rinomina in Estra? E cosa faranno se la Procura proporrà appello alla suddetta sentenza?
Certo l’astensione non significa votare a favore, ma nemmeno significa un voto contro quella rinomina e ribadiamo con molta forza, che, quell’astensione ha evidentemente un significato politico (infatti, Macrì li ha ringraziati, non ha caso!) e come detto sopra nella migliore delle ipotesi denota una scarsa coerenza. Ma sorvoliamo.
Ma c’è una questione che emerge e chiede risposte: “la valutazione etica e politica di quei fatti emersi nel processo”.
Infatti, le registrazioni, le intercettazioni e il dibattimento sono pubblici e sono conosciuti da tutti e i sindaci di centro sinistra, ci chiediamo, non hanno avvertito un disvalore etico/politico in quei fatti? Non hanno avvertito un disvalore tale da indurli a votare contro la rinomina di Macri? Non hanno avvertito l’esigenza di opporsi con ogni mezzo, magari coinvolgendo anche i loro cittadini? Evidentemente no visto che sono rimasti remissivi al volere della maggioranza di destra. La sinistra non sente il bisogno di smarcarsi da questa destra che sembra non avere e non avvertire cosa significano i valori etici della politica?
Inoltre, questa rinomina ha un forte sapore di rivincita, ma anche di sfida, perché va tenuto in considerazione che ancora non è scaduto il termine per la Procura per proporre appello contro la sentenza del 28 febbraio scorso, ma non solo, ancora non si è concluso il percorso della giustizia amministrativa, visto che pende appello al Consiglio di Stato avverso il provvedimento di decadenza di Macri da Estra emesso da Anac. La sinistra rispetto a questo non ha da dire nulla?
Ma evidentemente no e i sindaci di centro sinistra hanno preferito essere remissivi piuttosto che esporsi ad uno scontro aperto contro Macrì e contro la destra, ora poi che comanda il paese.
L’assoluzione in primo grado ( ancora non definitiva) può temporaneamente aver stabilito l’innocenza e la non rilevanza penale dei fatti ascritti a Macri, ma le registrazioni, le intercettazioni e il dibattimento hanno fatto emergere fatti che devono essere valutati soprattutto da un punto di vista etico e politico.
Ci saremmo aspettati dai sindaci di centro sinistra una ferma opposizione a questa rinomina e invece non si sono opposti, ma solo astenuti e da ciò se ne può dedurre che anche per loro, i suddetti fatti emersi, non hanno un forte disvalore etico e il giudizio politico è neutro e non contrario. Ce ne dobbiamo fare una ragione, è così!
L’amara conclusione è, che, se per la sinistra ciò che si è conosciuto nel processo Coingas/Estra, non ha un forte disvalore etico e politico, sta a significare che anche se in futuro ci sarà un cambio di maggioranza, al comune di Arezzo e in Coingas, non ci potremo aspettare alcun cambiamento nelle politiche di controllo e di utilizzo delle partecipate.
E così facendo hanno ragione coloro che dicono che sono tutti uguali! Fanno tutti così!
E allora teniamoci pure la destra, tanto se non deve cambiare nulla almeno sappiamo chi sono.