Si definisce arte concettuale qualunque espressione artistica in cui i concetti e le idee espresse siano più importanti del risultato estetico e percettivo dell’opera stessa. E sin qui tutto apposto e chiaro.

Ora il problema si pone quando la politica si appropria della figura di un artista e storico dell’arte come Giorgio Vasari, e di conseguenza del risultato estetico e percettivo delle sue opere per il proprio manifesto politico.

Difronte a tale discutibile scelta, di un partito politico sede locale, mi chiedo quale sia la motivazione ? Secondo me la spiegazione più logica è che per camuffare le proprie idee politiche, che evidentemente sono impresentabili, vogliono far credere che loro non pensano niente, che è poi l’essenza del manifesto della destra mondiale, e quindi possono tranquillamente prendere a loro immagine l’estetica dell’opera di un artista famoso, purché del luogo e conosciuto. Perché è evidente che se non pensi niente voti per tifo, per frustrazione, per invidia sociale, per rabbia. Poi però ti ritrovi Trump vestito da Papa, ti trovi il Lollo ministro, la Santanchè ministra, Sangiuliano e le sue vicende, Giuli Ministro etc. etc.

La destra vittimista e rancorosa, è sempre alla ricerca di qualcuno da innalzare all’altare della libertà di parola per dire: lo hanno censurato. In questo caso il generale – censurato immaginario – sembra fare al caso loro e non a caso i principali quotidiani di destra lo elogiano, gridando alla difesa della libertà di pensiero contro un boicottaggio, e sembra anche che presto sarà uno dei vicesegretari proprio di quel partito che oramai si è alleato alla destra destra estrema dell’Europa e del mondo.

Omofobi, anti immigrati, nazionalisti e perfino qualche nostalgico del Duce dell’ultima ora ripetono in sua difesa: “Non può parlare e dire quello che in moltissimi, forse la maggior parte pensano” quindi il solito vittimismo, rancore e risentimento tipico della destra.

Veniamo alla scelta di usare il nome di “Giorgio Vasari”, da parte di un movimento o partito, anche se locale, ma ispirato dal Generale. Io mi chiedo cosa ci incastra questo movimento o partito con le idee di questo nostro grande Artista e Storico dell’Arte? Secondo me non c’entra niente, perché è notorio che Vasari era uomo di cultura e frequentatore assiduo di intellettuali. MA.

Ma non solo, Vasari aveva come suoi i grandi valori espressi da Leon Battista Alberti, molto prima, ma sempre validi tra cui: “la promozione di un’educazione umanistica che valorizza la vita attiva e il benessere sociale, collettivo e inclusivo, e la convinzione che la virtù sia insita nell’uomo, nell’umanità e nella famiglia quella vera.” Ma veramente e in questo caso si,… é ….. tutto al contrario.

Come può appropriarsi di una figura così elevata da un punto di vista umano, artistico e culturale, un gruppo locale, che si ispira e appartiene al movimento partito del loro ispiratore, parlamentare europeo, che non conosce neanche chi ha scritto l’Inno dell’Unione Europea? Infatti, a domanda specifica del Giornalista David Parenzo, ha risposto: “Chi l’ha fatto? Bella domanda, sarà mica Vivaldi?”…….. quindi, il generale non conosce neanche Vivaldi scambiandolo per autore dell’inno europeo!

La melodia utilizzata per rappresentare l’UE è tratta dalla Nona sinfonia, composta nel 1823 da Ludwig van Beethoven, che ha messo in musica l'”Inno alla gioia“, scritto da Friedrich von Schiller nel 1785. L’inno simbolizza non solo l’Unione europea, ma anche l’Europa in generale, la sua umanità, le sue culture, le sue differenze, le idee diverse, insomma la Gioia di tutti e non le discriminazioni!