Ho appreso dal sito ufficiale “amministrazione trasparente” che la Dottoressa Bianca Maria Rossi e stata nominata Direttore Amministrativo Usl Toscana Sud est, e sempre dalla stessa piattaforma si vede che la Dottoressa Silvia Rossi è il Direttore Affari Legali della stessa Usl, e come da conferma del Direttore Generale, emerge oggi che la stessa ha un rapporto di parentela, sorella, con la prima.
Infatti, per evitare di commettere errori ho inviato una mail prima alle dirette interessate, per avere conferma, ma non mi hanno risposto, poi ho girato gli stessi quesiti al Direttore Generale Dottor Marco Torre, alla sua mail personale, e non mi ha risposto, quindi, ho inviato una PEC all’Ente che dirige e oggi mi ha risposto.
Riporto integralmente di seguito il contenuto delle mie domande e poi la PEC di risposte del Direttore:
“ 1) La Dottoressa Avvocato Silvia Rossi è ancora oggi il Direttore Area Affari Legali della USl Toscana Sud Est ?
2)La Dottoressa Avvocato Silvia Rossi ha un rapporto di parentela (sorella) con la Dott.ssa Bianca Maria Rossi Direttore Amministrativo Usl Toscana Sud est?
3) Tra le funzioni della Dottoressa Avvocato Silvia Rossi c’è anche quelle di verificare che l’azienda si attenga alle normative vigenti in materia sanitaria, di sicurezza, ecc. e di fornire pareri e consulenza su questioni legali relative all’attività dell’azienda, come contratti, normative sanitarie, responsabilità civili, ecc.?
PEC di risposte del Direttore Dott. Marco Torre
Le confermo che l’Avvocato Silvia Rossi è Direttore dell’Area Affari Legali di questa Azienda Sanitaria così come risulta nell’organigramma disponile nel sito web dell’Ente.
Le confermo che la stessa ha un legame di parentela con l’attuale Direttrice Amministrativa, regolarmente dichiarato da quest’ultima prima dell’insediamento nella carica.
L’avvocato Rossi svolge le funzioni di Avvocato dell’Ente e di dirigente dell’Avvocatura Aziendale nel rispetto delle norme e dei principi dell’ordinamento e del buon andamento della Pubblica Amministrazione.” (file allegato a piè di lista)
Ringrazio il Direttore per le risposte e non posso avere nulla da eccepire da un punto di vista amministrativo, giuridico alle stesse, quindi, apprendo con piacere che la legge è stata rispettata.
Detto questo, e purtroppo, devo notare che in questo sciagurato paese non è stata mai fatta una vera e propria legge contro i conflitti d’interessi, e a onore del vero nessuno l’ha mai voluta, né a destra, né a sinistra.
La scelta di una nomina nella P.A. è la decisione di intraprendere un’azione da parte di un individuo o un organo tra più alternative possibili, in nome e per conto della collettività, al fine di promuovere l’interesse pubblico.
L’etica delle scelte pubbliche, da un punto di vista dei “fondamenti razionali ”, permette di distinguerle in opportune o sconvenienti, secondo un sistema di valori codificato che chiamiamo “etica pubblica”, che va aldilà della valutazione giuridica legale, ma che secondo me è altrettanto necessario quando si amministra i beni comuni.
Si legge che tra le funzioni degli Affari Legali dell’Azienda Sanitaria vi è anche quella di: ” verificare che l’azienda si attenga alle normative vigenti in materia sanitaria, di sicurezza, ecc. e di fornire pareri e consulenza su questioni legali relative all’attività dell’azienda, come contratti, normative sanitarie, responsabilità civili”, quindi, semplificando, anche una funzione di verifica e consulenza di legalità per il decisore pubblico ( nel nostro caso la parente).
Io non ho motivo per mettere in dubbio che le due Amministratrici, parenti, le Dottoresse Rossi, opereranno sempre bene e nell’esclusivo interesse dell’Ente, ma chiedo a me e a tutti noi cittadini soltanto se questa scelta pubblica è stata opportuna rispetto al sistema di valori chiamato “etica pubblica”?
L’ Azienda USL Toscana sud est è delegata a prestare il servizio sanitario pubblico nelle tre province toscane, ed è notorio che anche qui il malcontento dei cittadini per il servizio pubblico è presente, ad esempio per le liste d’attesa.
Mi chiedo se i cittadini nell’apprendere di tali nomine si faranno la mia stessa domanda e cosa gli verrà in mente quando aspetteranno mesi per fare un esame diagnostico, e poi cosa si risponderanno? Penseranno che questa scelta pubblica ha rispettato il sistema di valori chiamato “etica pubblica” quindi che è stata opportuna? Ognuno si darà la sua risposta.
Ma credo che la conclusione sia ovvia e soprattutto sono notorie le conseguenza.
Infatti i cittadini non esercitano più il loro diritto di voto, si recano alle urne meno della metà degli eventi diritto come forma di protesta, e questo forse anche per la scarsa etica pubblica spesso dimostrata da chi svolge funzioni pubbliche elettive .
Ma le conseguenze di questa disaffezione al voto determinano un rischio concreto per la tenuta democratica del nostro paese. Ma questo sembra non interessare a nessuno, purtroppo!