E’ notizia di questi giorni la nomina nella compagine di governo dell’ex leader della Cisl Sbarra, segretario nazionale fino a due mesi fa, insediandolo nella poltrona di Sottosegretaria del Sud.

Colui che rappresentava i lavoratori pubblici possa automaticamente con il governo (il padrone) quindi, diventa il loro datore di lavoro, c’è un conflitto d’interessi? C’è la mancanza di buon senso? Era opportuno? In un paese normale, democratico e civile non può succedere, ma in Italia si.

Tant’è che Il suo passaggio era atteso, viste le posizioni morbidissime assunte durante la sua segreteria e comunque anche della sua Cisl nella recente campagna referendaria, oltre, ad aver di fatto e inspiegabilmente rotto con gli altri due sindacati, più rappresentativi dei lavoratori, cercando sempre di distinguersi.

Voglio ricordare che il regime fascista sciolse i sindacati liberi e li sostituì con le Corporazioni, un sistema di rappresentanza del lavoro che univa datori di lavoro e lavoratori in organismi statali. Questo avvenne principalmente con il Patto di Palazzo Vidoni nel 1925 e la Legge Rocco nel 1926. 

Questa fascistizzazione del sindacalismo aveva lo scopo di eliminare il conflitto di classe e creare un sistema di controllo e coordinamento dell’economia e del lavoro sotto il diretto controllo del regime.

Ad oggi non siamo di fronte ad un provvedimento legislativo di questa portata, insomma così esplicito, ma questo governo molto abilmente ci sta abituando ad interventi ( vedi l’ultimo Decreto Sicurezza nello specifico l’Art. 31) che vanno nella direzione, nella migliore delle ipotesi, di ridurre i diritti civili e democratici e verso una cosiddetta democratura.

Precarizzare il lavoro, sempre più povero, ha un effetto immediato proprio sulla capacità del lavoratori di sentirsi classe sociale e di riuscire a portare avanti lotte di classe per i propri diritti. Infatti un assunto con contratto a termine non si iscrive al sindacato, non sciopera, non fa rivendicazioni altrimenti non gli viene rinnovato il contratto.

Questo governo mi sembra che cerca di raggiungere gli stessi effetti della Legge Rocco, ma con altri metodi magari meno espliciti ( più in linea con gli altri governi di destra destra, uno per tutti Orban) quindi, favorendo la divisione delle rappresentanze dei lavoratori ( oramai la Cisl non condivide più nulla con le altre due sigle nazionali ma poi magicamente viene premiato il suo segretario) riuscendo così anche a screditare e mettere in difficoltà i corpi intermedi facendoli allontanare sempre di più dai lavoratori e dal popolo.

Anche questa nomina va in questa direzione, basti pensare che il governo è il datore di lavoro dei dipendenti pubblici ( i più rappresentati dalla Cisl) è assurdo e in aperto conflitto d’interessi, ma anche in aperto contrasto con il buon senso e l’opportunità, infatti, fa male vedere che colui che doveva rappresentare gli interessi dei lavoratori pubblici, fino a pochissimi giorni addietro, esce dal sindacato e entra nel governo (diventa il loro datore di lavoro), quale fiducia possono avere i lavoratori nei corpi intermedi che agiscono così?

Inoltre, non dimentichiamo la mancanza di una legge sulla rappresentanza dei sindacati e quindi è facile e possibile per questo governo accettare come controparte qualunque associazione si definisca sindacato ( senza sapere chi rappresentano effettivamente), e inoltre non stabilire per legge i minimi salariali etc etc.

Questo governo abile nella propaganda, ma anche con il soccorso di Renzi, Calenda e i riformisti, è riuscito nell’intento di non fare andare a votare, proprio quei lavoratori, che più erano interessati ad avere riconosciuti quei diritti che gli spettano, e che con il raggiungimento del quorum potevano ambire a vederseli riconosciuti. Mentre con questo risultato escono sconfitti proprio quei corpi intermedi che ancora cercano di difendere gli interessi dei lavoratori. E si faranno sempre più spazio le nuove corporazioni.

L’esisto del referendum con il mancato quorum, dobbiamo riconoscere che ha determinato la vittoria dei padroni e del governo che ben li rappresenta. Hanno vinto loro: Il governo e i datori di lavoro, ma hanno perso tutti i lavoratori e tutti i cittadini che vivono del loro reddito, ma è anche meno forte la nostra democrazia e forse più in pericolo e se non ci diamo una smossa, ho la brutta sensazione che presto saremo la nuova Ungheria del Mediterraneo.

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