Voci e testimonianze dalla LIBIA e dal MEDITERRANEO
Proiezione del Documentario APNEA. Storie rimaste in fondo al mare
 
Appuntamento giovedì 6 novembre alle 21.00 al Cinema Eden di Arezzo, assieme alla regista Claudia Cataldi.
 
“Inseguire sogni e prospettive di un futuro migliore… in apnea, rischiare la vita sott’acqua, travolti dalle minacce di un viaggio che interrompe il respiro, senza alcun contatto con il mondo esterno, sospesi, agganciati solo al filo della speranza.”
Queste le vicende umane riemerse dal fondo del mare, protagoniste del documentario “Apnea”, che sarà proiettato giovedì 6 novembre alle ore 21:00 al cinema Eden di Arezzo.

Nel 2024, sono oltre 2400 le persone morte nel Mar Mediterraneo centrale, il tratto di mare che separa le coste della Tunisia e della Libia da quelle italiane.
Oltre alle vittime in mare, molti migranti sono vittime della politica dei respingimenti: nel 2024 sono oltre 21mila le persone che sono state intercettate in mare e riportate in Libia contro la loro volontà dalla “Guardia costiera” Libica finanziata anche da noi grazie al “morandum Italia Libia” del 2017, che proprio in questi giorni nel silenzio generale verrà tacitamente rinnovato per altri tre anni.

In Libia i migranti e i rifugiati si ritrovano in condizioni inumane e possono essere esposti ad abusi ed estorsioni, sottoposti a una serie di violazioni dei diritti umani, tra cui torture, violenze sessuali, detenzione arbitraria e lavoro forzato fino ad arrivare alle uccisioni.
Il documentario, già vincitore di molti premi, mette al centro le motivazioni che spingono tante vite ad avventurarsi nell’incertezza di un’esperienza che si rivelerà inevitabilmente traumatica, con la consapevolezza che il viaggio potrà interrompersi, non giungere a destinazione, spezzare ogni sogno.
Sono percorsi di vita, sono esperienze ardue di un viaggio difficilissimo che quattordici ragazze e ragazzi, alcuni dei quali sono stati ospiti del progetto SAI di San Casciano in Val di Pesa, hanno deciso di raccontare per offrire una testimonianza autentica, personale e collettiva, di tutti i rischi che devono affrontare coloro che decidono di intraprendere il viaggio in mare verso l’Italia. Giovani e adulti, con il terrore di cadere in acqua e non riemergere più, ma con un desiderio resiliente e coraggioso di dare un nuovo senso all’esistenza che finisce per prevalere.

L’iniziativa è organizzata da The Factory prd, dai tre progetti di Accoglienza Sai dei Comuni di Bibbiena, del Comune di Castiglion Fibocchi e dell’Unione dei Comuni del Casentino, da Oxfam Italia, Associazione Tahomà, Arci Arezzo, Circolo Eureko, Casentino Antifascista, Liberamente, CGIL Arezzo, Associazione Donne insieme, Associazione Pepe Mujica, Officine della Cultura, Circolo Aurora, L’isola che non c’è, Psycho Hill fest, Arezzo per Gaza

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