Premesso che siamo sempre stati convinti che la formazione delle cosiddette Aslone era contraria agli interessi dei cittadini e, quindi, ben venga un referendum abrogativo delle disposizioni regionali che le hanno istituite in Toscana ( Aslona sud-est).
Ci auguriamo per il bene degli aretini che il referendum si tenga e che si torni ad avere una ASL provinciale per Arezzo ( come prima della riforma).
Ma non vorremmo che questa levata di scudi ( abbastanza trasversale ) si risolvesse in tanto rumore per nulla. Infatti le consultazioni referendarie locali ( comunali o provinciali o regionali) costituiscono si uno strumento di partecipazione popolare all’elaborazione delle scelte amministrative, ma non uno strumento di verifica a posteriori da parte dei cittadini di scelte già definite con formali provvedimenti amministrativi, come ribadito più volte dalla giustizia amministrativa. Forse il referendum doveva essere richiesto e tenuto sei anni fa, prima dell’entrata in vigore della decisione della Regione.
Evidentemente là Tanti ha qualche parere legale di orientamento diverso. Ben venga!
Ma in ogni caso ci piacerebbe che la sindaca (vice) Tanti ci chiarisse subito alcuni punti secondo noi dirimenti:

  1. Sarà un referendum solo per il comune di Arezzo o per l’intera provincia di Arezzo ( nel secondo caso ci piacerebbe sapere cosa ne pensa la presidente Chiassai ma anche gli altri sindaci)?
  2. Sarà un referendum consultivo o abrogativo? Perché in questo secondo caso dovranno essere coinvolti sicuramente tutti i comuni di competenza della Aslona sud est , ma forse tutti i cittadini della Regione perché la normativa e unitaria?
  3. Questa proposta, ve la siete cavata in questi giorni dal cilindro, oppure è frutto di un confronto politico consolidato almeno a livello provinciale o anche regionale?
    Non vogliamo fare inutili polemiche, né tanto meno stroncare l’iniziativa, al contrario vorremmo che venisse sgombrato il campo da ogni dubbio e così mettere la parola fine a questa brutta esperienza delle Aslone.