Questa mattina la ( vice ) sindaca di Arezzo ospite a Radiofly alla domanda, dell’editore Giuseppe Misuri, sui progetti che la sua giunta vuol portare avanti, in generale, e poi nello specifico proporli per poterli anche finanziare con i prossimi fondi europei PNRR, e in particolare modo: “cosa avete previsto per il Colle del Pionta?” .. la Tanti ha risposto specificando che in quella parte della città, l’unico progetto che la sua giunta vuol portare avanti sarà la creazione della cittadella della salute, ha aggiunto stiamo declinando quali …..“oggetti “….(??) andranno lì ad es: Hospice, Casa della salute etc. etc “solo …”oggetti”….(???) sanitari”.

Ci saremmo aspettati da lei, così attenta a propagandare tutte le sue iniziative , e quelle della sua giunta, che ci parlasse dell’esistenza di un progetto per il Pionta portato avanti con l’Università di Siena per il Campus Universitario, come da lei annunciato nel maggio scorso. Invece , la Tanti non ha detto nulla sull’esistenza di progetti culturali per il Pionta, da portare avanti con l’università, o il comune da solo o con altri Enti, quindi, ne dobbiamo dedurre che non ci sono idee, disegni e programmi per il Campus, insomma , non c’è un futuro per l’Università ad Arezzo, altrimenti, c’è li avrebbe ben illustrati e propagandati come sa fare solo lei.

Ma evidentemente questa giunta e la stessa sindaca, contrariamente alla precedente propaganda, non hanno alcun interesse affinché il polo universitario aretino venga conservato ( almeno così come è ora), ne tanto meno vorranno investire risorse e tempo per uno sviluppo e crescita dell’Università ad Arezzo, visto che non hanno in animo l’utilizzo dei fondi del PNRR che sono previsti specificatamente per l’Univeristà.

Immaginiamo che la ( vice) sindaca Tanti dopo averci letto potrà dire che …. ”un me cè scappeto de dillo” …, all’aretina come dice lei, e magari ci sorprenderà positivamente smentendoci e annunciandoci un faraonico progetto per la Cittadella Universitaria del Pionta, portato avanti con l’Univeristà di Siena o altro Ente. Ben Venga. Noi saremo felici di conoscerlo e farlo conoscere se esiste.

Per parlare in dialetto non è necessario frequentare l’Università , ma il futuro di una comunità passa per lo scuola, l’università e la crescita culturale dei propri giovani e Arezzo ha estremo bisogno di una Università , di dipartimenti non solo in materie umanistiche ma anche dipartimenti in materie tecniche e scientifiche, che possano supportare e fare crescere le nostre tantissime piccole imprese artigianali. Proprio quelle che hanno determinato con la loro produzione e il loro ingegno quel risultato dell’Unioncamere che la Tanti con la sua solita abilità propagandistica si è voluta intestare. “Produzione Culturale” che altro non è che la produzione artigianale orafa della provincia di Arezzo. Non è mai troppo tardi (vice) sindaca per prendere atto che questi imprenditori hanno bisogno di una Università e di centri di ricerca universitari ( dipartimenti) che li supportino, che gli trasferiscano conoscenze e innovazione e anche Cultura. Solo così (vice) sindaca Tanti potrà vantarsi che lei e la sua giunta avete trasferito conoscenza e cultura alle attività produttive aretine, questo sarà l’unica possibilità per lei di pavoneggiarsi che con la sua azione avrà determinato la crescita della loro produzione industriale e anche culturale.

Invece, anche questa mattina, come sempre, la (vice) sindaca Tanti ha cercato di convincere i suoi cittadini con la sua solita propaganda, ovvero, che le sue fondazioni ( estranee alla produzione artigianale della citta di Arezzo e a maggior ragione della provincia) hanno inciso positivamente ( ma senza spiegare come) sulla produzione artigianale “culturale” della provincia di Arezzo , che poi è quel valore economico (solo quello) che di fatto ha determinato il piazzamento dell’intera provincia aretina..

Vorremmo far presente alla (vice) sindaca Tanti che in grandissima parte la produzione e vendita di oreficeria artigianale della provincia di Arezzo viene determinata dalla vendita del metallo prezioso, ORO, contenuto nei manufatti artistici artigianali. Ecco spiegato come è stato determinato, dall’ l’Unione delle Camere di Commercio, che l’intera provincia Aretina si sia piazzata al vertice di questa classifica, ricordiamolo di nuovo, solo per il valore assoluto della produzione e vendita di manufatti in oro. Oltretutto alla Tanti sfugge che il metallo prezioso ORO contenuto nella nostra oreficeria, nell’ultimo anno, ha avuto un aumento esponenziale del suo prezzo ma sorvoliamo.

Visto che la (vice) sindaca Tanti ci tiene tanto al trasferimento culturale alle imprese le suggeriamo di informarsi in giro, nel suo comune, così scoprirà che oramai parte degli artigiani artisti orafi aretini e un grande numero di lavoratori dipendenti di quel settore merceologico sono asiatici. Dopo potrà rendersi conto che in sei anni, ne lei, ne la sua giunta hanno fatto nulla per migliorare le condizioni di lavoro di questi lavoratori stranieri, né tanto meno vi siete impegnati nei fatti per integrarli socialmente e culturalmente e, inoltre, non avete in alcun modo creato le condizioni per fargli conoscere la storia e la cultura aretina. Ma siete sempre in tempo per iniziare.