Ebbene si, non volevamo credere ai nostri occhi, quando abbiamo scattato le foto al monumento più simbolico della destra aretina, il monumento ai “martiri delle Foibe”.

Il giorno del ricordo delle vittime delle Foibe e il relativo monumento, forse, il più strumentalizzato proprio dai post fascisti per la ricerca di una riscrittura della storia più drammatica del nostro paese.

Il tentativo dei nostalgici del fascismo di contrapporre quanto successo nei territori occupati dagli invasori fascisti italiani, ex Jugoslavia, alla fine della guerra, per tentare con la contrapposizione di trovare una giustificazione agli orrori del ventennio di dittatura fascista.

Ogni 10 febbraio la destra aretina, con tanti nostalgici, si radunano nel luogo scelto da loro per ricordare i morti delle Foibe, omettendo chiaramente di ricordarci cosa è successo nei tre anni precedenti, in quegli stessi luoghi, per mano degli italiani, ma oramai le cose vanno così e con i post fascisti anche al governo nazionale c’è poco da illudersi, andrà sempre peggio. Anche perché non esiste più un’alternativa a loro, non c’è più nessuna opposizione.

Ci saremmo immaginati che questa destra, che comanda la città oramai da molti anni, perlomeno quel luogo così simbolico e strumentale per le sue ideologie nostalgiche lo avrebbe manutenuto e che almeno l’erba viene tagliata, invece no.

Ma forse e visto lo stato in cui versa la manutenzione in tutta la città, non c’è nulla da fare nemmeno per il monumento alla Foibe.

Comunque siamo sicuri che i post fascisti, il monumento, lo tireranno a lucido in prossimità dell’ 10 febbraio 2024 e poi li vedremo tutti li sugli attenti e ci auguriamo senza saluti romani.