𝘥𝘪𝘤𝘩𝘪𝘢𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 Giovanni Donati 𝘦 Alessandro Caneschi, 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘪𝘨𝘭𝘪𝘦𝘳𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯𝘢𝘭𝘪 Pd Arezzo
“Il bonus del 110% sulle ristrutturazioni edilizie alletta molti proprietari di immobili, ma forse questi non sanno che ottenerlo, ad Arezzo, è più complicato di quanto si immagini.
Per richiedere l’agevolazione, infatti, occorre che un professionista, preliminarmente, verifichi la conformità urbanistica ed edilizia dell’immobile. Ed è qui, già nella fase iniziale della procedura, che troviamo l’ostacolo: per l’inadeguatezza cartografica dovuta all’applicazione di norme ormai superate, il Comune di Arezzo rende difficoltoso l’ottenimento del bonus. Infatti, ancora oggi, viene utilizzata la perimetrazione del centro abitato definita nel 1936 e riferita al regolamento edilizio del podestà Occhini, nonostante tale norma sia stata superata da una legge del 1942.
Ci sono numerosi edifici realizzati tra il 1942 e il 1966 nei quartieri Giotto, Saione, San Donato e Cappuccini per i quali sarà complicato e oneroso ottenere il bonus. Piccole differenze tra ciò che è stato autorizzato e ciò che è stato realizzato, all’epoca insignificanti, oggi acquisiscono una grande importanza poiché le attuali norme impongono di sanare questa discrepanza presentando una ‘variante tardiva’ che comporta oneri anche notevoli. Questo, di fatto, non fa che scoraggiare i cittadini dal portare avanti la proceduta per conseguire il bonus.
Eppure sarebbe semplice risolvere il problema: è sufficiente adeguare la cartografia del centro abitato come definito per legge e cadrebbe ogni necessità di sanatoria, con relative spese, dato che a quel punto gli uffici potrebbero limitarsi alla presa d’atto che si tratta di edifici costruiti oltre mezzo secolo fa e con normative diverse.
Ciò che il Pd sollecita è di ottemperare a quanto previsto per legge e di modificare l’attuale cartografia sul perimetro urbano, in linea con quanto chiesto, fin dalla fine del 2020, al sindaco Ghinelli per agevolare la possibilità di fruizione del bonus 110% da parte degli aretini. Fermo restando che la richiesta dell’apertura di un ufficio ad hoc e la riduzione dei tempi di attesa per l’accesso all’archivio storico non hanno purtroppo avuto, a oggi, risposte risolutive.
Ci auguriamo che la proposta da noi elaborata arrivi presto all’ordine del giorno del Comunale e sia approvata. Questo faciliterebbe il lavoro dei professionisti e dei lavoratori del settore edile e, soprattutto, la ristrutturazione degli immobili per adeguarli dal punto di vista energetico e sismico, stimolando altresì la ripresa economica.