Per il potere aretino ( Ghinelli in primis) coinvolto nel processo Estra/Congas , nell’attesa dell’udienza del 06 luglio prossimo, non arrivano buone notizie dalla Corte EDU che si è pronunciata sulla legge Severino e ne esclude la incompatibilità con gli articoli 7 e 13 della Convenzione.
Corte EDU, Sezione prima, Sentenza 17 giugno 2021
Galan c. Italia, Ricorso n. 63772/16

Con la sentenza in epigrafe, la Corte EDU, Sezione prima, si è pronunciata sulla compatibilità con gli articoli 7 (irretroattività della legge penale) e  13(diritto a un ricorso effettivo) CEDU, della L. 28 novembre 2012, n. 190 (cd. Legge Severino) e del D. Lgs 31 dicembre 2012, n. 235, nella parte in cui prevedono la decadenza da alcune cariche pubbliche a seguito di condanne definitive per determinate categorie di reati (nel caso di specie, reati contro la Pubblica Amministrazione). Reati tra quelli che rientrano i capi di imputazione per cui la procura aretina ha chiesto il rinvio a giudizio del sindaco Ghinelli.

La Corte di Strasburgo ha anzitutto rilevato che la decadenza appare coerente con l’obiettivo del legislatore di estromettere i soggetti condannati per reati gravi dalle istituzioni (nel caso di specie, da Sindaco del Comune di Arezzo).

Inoltre, richiamando e aderendo alla giurisprudenza costituzionale (in particolare, le sentenze n. 236 del 2015, n. 276 del 2016, n. 35 del 2021), i Giudici hanno ritenuto che la decadenza dalla carica non ha natura di sanzione penale o sostanzialmente penale, né di effetti penali della condanna.

A questo punto non rimane che aspettare, prima, il 06 luglio per sapere se il sindaco e gli altri saranno rinviati a giudizio, poi, se il processo ci sarà e verranno condannati che cosa succederà alla giunta Ghinelli.
I tempi potrebbero essere veloci per arrivare a sentenza, già prima della prossima estate, le difficoltà per la progettazione e l’utilizzo dei fondi europei in arrivò potrebbero essere fatali per la ripartenza di Arezzo . Il sindaco e la sua giunta, se il 6 ci sarà il rinvio a giudizio, dovranno fare una forte riflessione e evitare così ad Arezzo anche il minimo rischio di perdere i fondi in arrivo dall’Europa.