Il cosiddetto “processo politico” che è iniziato ad Arezzo, dopo la decisione del Gup Dott. Lara, che vede sul banco degli imputati i politici più potenti della città, senza rischio di sbagliare possiamo dire che il caso Coingas/Estra è il padre di tutti i processi politici, al pari del suo predecessore Variantopoli, che casualmente vedeva coinvolti parte degli attuali attori.

La linea di difesa degli imputati, quella che è stata già usata nel corso dell’udienza preliminare, ma senza successo, sarà quella di stabilire quale diritto applicare alle due società ( diritto pubblico o diritto privato? il cosiddetto diritto alla bisogna!). Il presupposto imprescindibile sarà stabilire la natura giuridica delle due società ” pubbliche o incaricate di pubblico servizio” oppure soggette al “diritto privato”, come sostengono le difese, anche quella di Macrì, perché in questo secondo caso vengono meno i reati contestati agli imputati che sono annoverati tra quelli contro la pubblica amministrazione, ma non i fatti ( le consulenze rimangono).

Chi ci segue avrà chiaro che a noi non appassionano le questioni giuridiche, ne ci vogliamo sostituire a chi il suo lavoro lo sa fare benissimo, i magistrati, e siamo sicuri che anche questa volta la giustizia arriverà magari in ritardo ma in Italia è così.

Nel caso specifico vorremmo provare a immaginare che i soci di Estra Spa, già dal 2016, erano dei privati e non enti pubblici, che detenevano l’intero capitale sociale. Il capitale sociale è considerato anche capitale di rischio perché se chi amministra non è capace, oppure sbaglia le strategie si può azzerare, insomma, è il termometro dello stato di salute della società e delle capacità manageriali.

La prima domanda ( retorica e non rivolta, nello specifico, a nessuno dei soggetti del processo) che ci vogliamo fare: se nel 2016 società come Coingas e Estra, erano controllate da dei soggetti privati, con quale criterio avrebbero scelto i loro manager. Avrebbero chiesto loro esperienze decennali, titoli di studio, insomma curriculum adeguati alla carica oppure no? E’ una domanda retorica a cui non c’è risposta perché i soci di Coingas e Estra erano enti pubblici e le nomine nelle partecipate le faceva la politica e il requisito era (ed è) ” l’appartenenza d’area” (mi aiuti a vincere le elezioni e poi ti nomino nelle partecipate o altro). E come ha detto uno degli avvocati della difesa la politica si faceva così.

Veniamo al presente, premettendo una riflessione, se Estra Spa fosse una società in cui i soci sono dei privati che rischiano il loro capitale investito, come detto sopra ,( ma non è così) e magari una società quotata in borsa (come era nell’animo del suo presidente Macrì appena nominato) come si sarebbero attenuti verso il loro presidente coinvolto in vicende giudiziarie che, suo malgrado, si possono ripercuotere sull’immagine della società (pubblicità negativa) ?

Sarebbero rimasti a guardare senza dire o fare nulla come gli attuali soci pubblici ( non abbiamo sentito convocazioni di assemblee specifiche), oppure al contrario si sarebbero mossi per valutare se rimuovere o sfiduciare un presidente così coinvolto in vicende giudiziarie o perlomeno lo avrebbero sospeso in attesa di conoscere il suo destino giudiziario? Sappiamo bene che per una società di grandi dimensioni la fiducia dei consumatori è fondamentale e proprio per questo Estra Spa ( ci risulta dai bilanci pubblici) investe enormi cifre in pubblicità per curare la propria immagine ( basta guardare quanti spazi occupa nei media nazionali e locali) che così però rischia di vedersela offuscare.

Vogliamo chiedere ai soci di Estra Spa ( i Sindaci dei vari comuni ), indipendentemente dalla natura giuridica e diritto applicabile, non ritenete che sia giunto il momento almeno di valutare la compatibilità di un presidente imputato in un processo che ha così tanto risalto mediatico?

Inoltre, un processo in cui la linea difensiva utilizzata dagli imputati è stata quella di limitarsi a sostenere che non hanno commesso quei reati ( contro il patrimonio pubblico) perché le società vanno assoggettate al diritto privato, quindi, evitando di entrare nel merito delle cosiddette consulenze d’oro, provando ad esempio a dare prova dell’utilità di tali consulenze per le vostre società. E se vi siete costituiti parte civile vuol dire che i dubbi della loro utilità li avete tutti.

Oltretutto, oggi ci sono dei fatti nuovi molto rilevanti, già due condannati hanno ammesso le loro responsabilità in concorso con tutti gli altri imputati. Uno dei due aveva beneficiato di queste consulenze d’oro ed ha già restituito il maltorto e ammesso le sue responsabilità, come l’altro. I comuni che si sono costituiti nel suddetto processo parte civile (ma anche gli altri solo soci di Estra) contro anche il loro presidente non sentono la necessità di risolvere all’interno della loro società questa contraddizione ( diritto pubblico o diritto privato che sia) e senza aspettare che sia il Tribunale ad accertare le responsabilità penali del loro presidente e degli altri e agire in sede civile?

I soci di Coingas e Estra (pubbliche o private che siano, come in tutte le società) possono attivare procedure interne per capire come è stata esercitata la delega conferita agli amministratori e qualora ci sia il ragionevole dubbio che la procura e la fiducia era stata mal riposta o ci siano fatti nuovi che determinano il venir meno dei precedenti presupposti, gli stessi possono agire per giusta causa rimuovendo l’amministratore infedele, incapace o incompatibile etc. e eventualmente promuovendo contro anche azione di responsabilità ( se ci sono i requisiti) presso il Tribunale delle Imprese. Azione indipendente e alternativa a quella penale.

Infine, visto che non vi sono dubbi almeno sulla natura giuridica dei soci di Congas e di Estra, che sono enti pubblici , vorremmo sapere da loro in merito a come vengono fatte le scelte sulle spese pubblicitarie e sulle sponsorizzazioni delle loro società e chi le prende? L’assemblea dei soci ( quindi loro) o hanno delegato per statuto a tali scelte il solo CDA o ad altri ( ad es. A.D. ) limitandosi ad approvarle a posteriori nel bilancio d’esercizio? Nel secondo caso eventualmente con quale mandato sono stati delegati gli amministratori ad effettuare tali delicate scelte? ( Ad esempio: come vengono scelte le campagne pubblicitarie e chi sponsorizzare? Chi decide gli importi e a chi? Chi possono essere i beneficiari? etc. etc. )