La classe politica italiana, e anche quella aretina, non hanno mai ambito ad assumersi responsabilità e da quando è arrivato il Covid , finalmente per loro, hanno trovato a chi dare tutte le colpe dei loro fallimenti passati, presenti e magari anche quelli futuri e così potranno amministrare indisturbati e deresponsabilizzati all’infinito e, intanto, cosa non da poco si sono anche aumentati gli stipendi.

In questa realtà Arezzo non fa eccezione, tutt’altro, infatti se dobbiamo fare un’analisi dell’attuale situazione comunale c’è da mettersi le mani nei capelli e non è facile nemmeno decidere da dove iniziare.

Vogliamo parlare delle grandi opere promesse e mai realizzate? Il recupero delle ex aree industriali? Infrastrutture logistiche mai realizzate? La perdita di enti pubblici che svolgevano funzioni fondamentali per la citta? La perdita dell’unico dipartimento rimasto al Pionta dell’Università di Siena? il ridimensionamento progressivo dell’ospedale cittadino? L’Hospice che non c’e piu’ si fara’ o no? Il calo demografico? La strade piene di buche? Lo sballo del sabato sera in centro? La citta deserta dopo le 18 dal lunedì al giovedì? L’aumento esponenziale dei poveri ? La condizione della cultura e la mancanza di iniziative di vero valore culturale? L’abbandono delle frazioni? I collegamenti con le altre province? La piscina riapre o no? etc. etc. etc. ?

L’elenco delle domande retoriche può continuare, ma riteniamo che già quelle sopra formulate siano più che sufficienti a farci capire in quali condizioni è ridotta Arezzo, che, comunque , ad onor del vero, sembra vivere in uno stato soporifico, con grande rassegnazione e insomma in una sorta di limbo che potrà finire solo alle prossime elezioni. Ma Arezzo può stare in queste condizioni altri tre anni? E chi potrà dare una vera svolta alla politica della città alle prossime elezioni? Gli attuali politici ? Ma anche no!

I politici che comandano, oramai da 7 anni questa città, si dovrebbero sentire tutto il peso di questi fallimenti e, invece, assolutamente NO, anzi, lor signori appena gli è stato possibile si sono anche aumentati lo stipendio. Ma non solo, è noto tutti l’attuale situazione che stiamo vivendo ed è proprio in questo momento di crisi generale che tutti devono capire quanto è importante che chi amministra deve essere in grado di creare le condizioni per una effettiva ripresa economica, anche con i fondi del PNNR, deve essere capace di stare vicino agli ultimi e a chi ha perso ogni speranza, e con la propria azione amministrativa deve riuscire ad indicare la strada da intraprendere e gli obbiettivi da raggiungere a tutti, ma soprattutto ai giovani affinché non si perdano per sempre e se ne vadano in altre realtà più attraenti.

Invece la maggioranza, negli ultimi mesi, è oramai assorbita completamente da uno scontro interno molto feroce per spartirsi le prossime nomine nelle partecipate, faida anticipata e acuita della famosa delibera di ANAC che ha fatto decadere il presidente di Estra, lasciando la più importante partecipata senza un rappresentante degli interessi di Arezzo, e che sembra condizionare tutte le altre scelte e tutte le caselle da riempire. E allora riunioni di maggioranza, incontri con le varie consorterie etc etc, non certo per acquisire gli interessi dei cittadini ma solo per trovare la quadra tra i loro interessi contrastanti!

Una situazione politica così difficile della maggioranza, a logica, dovrebbe essere un’occasione unica e irripetibile per le opposizioni per farsi sentire e magari incunearsi nello scontro politico proprio per acuire le fratture degli avversare politici e, invece, niente di tutto questo e, oltretutto, si fa molta fatica anche solo ad avvertire la loro esistenza e azione. Invece, crediamo noi che questa situazione della maggioranza, per le opposizioni potrebbe essere l’occasione per iniziare a fare politica, per denunciare e portare a conoscenza dei cittadini di quale è l’interesse vero di chi amministra oggi Arezzo, mentre la città sta soffrendo e denunciare, anche aspramente, tutto ciò che non viene fatto e che invece è nell’interesse e nei bisogni dei cittadini.

Invece le opposizioni sono nella migliori delle ipotesi assenti, oppure pronte a fare qualche proposta delle più incredibili: dall’acquisto di immobili diruti delle montagne circostanti, a nomi nuovi per Estra Coingas da condividere ( i posti sono pochi anche per la maggioranza come si fa a pensare che li condivideranno!) a mettersi tutti a un tavolo per realizzare la stazione arezzo Av e poco altro.

Questo è il calice amaro che gli aretini continuano ad ingerire, ma siamo fiduciosi che prima o poi si stancheranno e finalmente saranno in grado di scegliersi, con il loro voto, una classa dirigente capace, con idee e progetti da realizzare per il bene comune ( e non solo per i soliti) e solo in subordine (siamo fiduciosi) cercheranno la promozione personale e di chi gli sta vicino.