Ieri il sindaco Alessandro Ghinelli, a margine della conferenza di presentazione del nuovo CDA della nuova fondazione ha detto: “La fondazione raccoglie la gran parte dei soggetti che operano nel sociale che oggi hanno davanti a sé un periodo di assestamento da dover affrontare, ma credo sia partita con il piede giusto. Questa – insiste il sindaco- è una fondazione voluta solo da una parte ( la destra al governo della citta), ma è di tutti coloro che hanno e avranno bisogno di un supporto, nasce un CDA che da domani sarà chiamato a lavorare sui temi caldi” e poi insieme agli altri componenti del consiglio di amministrazione hanno posato per le foto di rito di cui sopra.

Ci ha attirato l’attenzione, di queste foto del CDA in piedi, dove si vede il sindaco che ha posato con le mani sprofondate in tasca (ci viene da chiederci ma cosa nascondeva?), e la sua vice sindaca con le mani congiunte come se stesse pregando o implorando.

Non vogliamo immaginare che la loro postura, non usuale per le loro foto ufficiali e istituzionali e soprattutto per l’insediamento del primo CDA della loro nuova creatura, infatti, potrebbe sembrare che involontariamente così abbiano fatto trasparire tutte le loro preoccupazioni per un eventuale insuccesso del nuovo Ente di diritto privato. Magari, ma sicuramente non è così, perché già si rendono conto che non sarà così facile privatizzare tutto senza che gli interessati protestino e, poi, potrebbero essere preoccupati per quanto patrimonio comunale dovrà essere venduto o svenduto ( visto il periodo) e cosa diranno i cittadini? Ma forse non è solo per questo e magari c’è dell’altro, oppure no e come al solito siamo noi a pensare male e ci sbagliamo di sicuro.

Infatti, questo non è un periodo facile per il sindaco e la sua vice. Martedì il sindaco ha presenziato, per la sua prima volta, al processo che lo vede come imputato nel Tribunale di Arezzo, certo a piede libero, visto che la Procura ha ritenuto che non c’è pericolo di fuga, ma pur sempre un imputato e oltretutto alla “Vela”. L’aula del Tribunale di Arezzo dove si svolgono i processi agli imputati per i reati più gravi previsti dal nostro C.P. Insomma, non deve essere una bella sensazione entrare alla Vela da imputati per nessuno e, quindi, neanche per il sindaco e chissà che proprio la sua vice non sia preoccupata proprio per lui. Perché proprio le impegnative attività previste, anche, dopo la nascita di questa nuova fondazione, con un sindaco imputato, non le rendono più facili anzi forse è proprio il contrario. E lei potrebbe avere avuto il sentore che lui possa dimettersi anche prima della sentenza, chissà, forse proprio dopo che lui ha sentito con le sue orecchie le prime testimonianze.

Certo è che per una devota come lei rivolgersi al trascendente implorandolo a mani congiunte è l’ordinario anzi il minimo, quindi, ci siamo sbagliati di sicuro ed è tutto nella norma.

Una delle prime iniziative del nuovo ente di diritto privato sarà di dare vita al “progetto mensa solidale” chiesto e ottenuto dal consigliere Marco Donati, che memore del grande successo dell’analoga iniziativa proposta dal “Forum del Terzo Settore”, presieduto dal compianto Franco Bettoli, verso la fine del secolo scorso, che prevedeva proprio la raccolta in tutti i supermercati dei prodotti in scadenza che poi venivano redistribuiti alle due mense Caritas e ad un lungo elenco di persone che erano assistite dai servizi sociali del comune di Arezzo. Servizio, ci sembra di ricordare, che inspiegabilmente nei primi anni duemila fu cessato proprio durante le prime giunte di destra, Lucherini.

A gestire questo ultimo servizio (mensa solidale) è stato chiamato, conferendogli la delega, il noto e importantissimo commercialista aretino Dott. Andrea Fratini, che, da noi raggiunto, ci ha rappresentato con emozione ( ci è sembrato) quanto sia diventato importante per lui il volontariato e le varie forme di redistribuzione di risorse e di alimenti su base volontaria, anche in vista dell’arrivo dei nuovi poveri dall’Ucraina e non solo da li, perché non abbiamo dubbi che anche per lui i poveri sono tutti uguali.

Inoltre, conoscendolo, il Dott. Andrea Fratini, per la sua grande generosità e per le sue possibilità non ci rimane difficile immaginare che oltre all’impegno intellettivo e fattivo, lui vorrà essere il primo a dare l’esempio a tutti cittadini di come si può realizzare la redistribuzione della ricchezza su base volontaria e, quindi, come coloro che hanno più disponibilità di ricchezza possono fare a dare il loro contributo a favore di chi è più povero e noi vogliamo ringraziarlo per questo fin da ora per la sua disponibilità.