E notorio che anche nel nostro paese ci sono i cosiddetti Putiniani e sembrano veramente numerosi. Putin e la sua dittatura, per tutte queste persone, sono un riferimento ideale e oggi, anche, dopo quello che ha fatto, con la sua guerra, non riescono a condannarlo, a prenderne le distanze e pare, che, al contrario condividono e giustificano tutto quello che fa il loro dittatore sanguinario al popolo ucraino e non solo.

Certo, dopo il 23 febbraio scorso, ci saremmo aspettati, anche da chi fino a quel momento vedeva Putin come un riferimento ideale ( perchè: comunista, sovranista, anti LBGT, per l’uomo forte etc) una reazione di indignazione, di rifiuto, di schifo verso questo criminale, insomma, una semplice ammissione di aver commesso un errore, una presa di distanza, anche solo perché tutto ciò non appartiene ai nostri modelli di convivenza civile ai nostri sistemi democratici. Invece, ogni giorno scopriamo che in questo paese ci sono tanti putiniani che sembrano continuare a crescere di numero.

I putiniani italiani li troviamo in modo trasversale, di destra e di sinistra, e in più si sono aggiunti, sempre con questa caratteristica di trasversalità, i cosiddetti “pacifisti violenti”, cioè coloro, che, vogliono la pace ad ogni costo e vogliono ottenere la pace non inviando armi alla resistenza ucraina ( insomma, gli Ucraini per loro si devono arrendere a Putin cosi abbiamo la pace!) e tutti a cercare, con gradazioni diverse, di giustificare Putin e i suoi orrori; partendo dall’affermazione, che: si Putin ha iniziato la guerra e, va bene, poi però subito dopo aggiungendo un bel “ma”…. e poi sciorinando accuse di varia natura agli USA, a Biden, alla Nato, ai fabbricanti di armi etc. etc. insomma è sempre colpa dei nostri!

Come è riuscito Putin a conquistare e fidelizzare così bene i comunisti nostalgici di Stalin, i nostalgici del fascismo e del nazismo, i cosiddetti “pacifisti violenti”, tanti ecclesiastici etc. etc. ? Tutti questi attori con le loro apparenti diversità ideali cos’ apparentemente inconciliabili tra loro, come riescono nel nome di Putin ad unirsi nel sostenerlo e nel giustificarlo e tutti più o meno con le stesse affermazioni anzi con le stesse menzogne?

Se analizziamo attentamente queste forze politiche, questi movimenti scopriamo che molti di questi appartengono all’area dei sovranisti, dei no vax, contro gli LGBT , contro gli USA, contro la Nato, insomma, partiti e movimenti che si definiscono generalmente di area centro destra e chiaramente con loro troviamo anche i media di riferimento d’area. Ma, incredibilmente, in questo nutrito gruppo ci troviamo anche i movimenti e le forze politiche che si ritengono gli eredi del comunismo duro e puro i movimenti di sinistra, movimenti pacifisti con i loro rappresentanti che vanno nei tolk Show ad esprimere con cosi tanta veemenza e diremo anche violenza la loro avversità all’invio di armi alla resistenza ucraina de essersi meritati l’appellativo di “pacifisti violenti” di provenienza, in questo caso, trasversale e anche clericale.

La guerra di Putin, nella sua drammaticità, ha l’indubbio merito di aver portato allo scoperto le contraddizioni di tutti questi soggetti, che, dicono di pensarla in modo diametralmente opposto e, che, invece di fronte a questo dramma di una guerra che mette proprio in discussione i nostri valori democratici e civili e soprattutto straccia il principio internazionale sacrosanto che: ” non si mettono in discussione i confini di uno stato vicino con la forza “, si ritrovano tutti dalla stessa parte a giustificare l’ingiustificabile.

Tutto questo è ben sintetizzato, come si vede nella foto di copertina, dalla manifestazione di piazza dello scorso 09 maggio sulla piazza rossa di Mosca, dove sventolavano le bandiere della federazione Russa ( era Zarista) e quelle dell’ex URSS ( rosso e falce e martello), stesso rituale che si ripete anche nel teatro di guerra, insomma, Putin può usare le bandiere alla bisogna.

Putin è riuscito ad avere tanti seguaci nelle democrazie occidentali, e per loro sembra aver riscritto la storia, come se non ci fosse stata la rivoluzione d’inverno, l’uccisione dello zar e della sua famiglia, il regime sanguinario comunista, lui riesce a incarnare tutto e il contrario di tutto, perché lui incarna l’uomo forte, l’uomo solo al comando, il dittatore , l’ “AUTOCRAZIA” che è l’esatto contrario dei nostri sistemi democratici.

Putin con le varie internazionali( comunista, sovranista, no LGBT, no Nato, no USA , religiose etc. etc), da lui finanziate, anche tramite i suoi oligarchi, è riuscito a fare propaganda e proseliti tra i cittadini delle nostre democrazie dove c’è la libertà, creandosi un consenso così consistente da poter destabilizzare i nostri sistemi democratici.

Le democrazie in quanto tali prevedono la libertà individuale come valore assoluto, al contrario delle autocrazie in cui l’uomo solo al comando detiene un potere illimitato. La guerra di Putin esprime proprio questo confronto scontro tra Autocrazie contro Democrazie e la resistenza Ucraina sta combattendo per la propria libertà, ma non dimentichiamolo anche per la nostra e questo dovrebbe essere compreso da tutti e soprattutto da noi che abbiamo la fortuna di vivere nella democrazie.

Pertanto, c’è da chiedersi quanto ancora dovremo aspettare affinché tutti questi putiniani de noaltri si rendano conto delle loro contraddizioni ( vivono nella democrazia ma sognano l’autocrazia) e soprattutto si informino su cosa fa il loro idolo Putin ai dissidenti, alle opposizioni, ai media liberi, ai suoi cittadini e infine solo per misericordia ricordatevi dei ragazzi appena diciottenni che ha mandato a morire e di cui non si preoccupa nemmeno di recuperare i poveri corpi cadaveri.