Stiamo parlando della famosa vicenda della variante alla strada regionale 71, in località Corsalone (Chiusi, Bibbiena) che da anni vede, da un lato la Regione impegnata a voler realizzare quest’opera, e dall’altro, difficoltà dovute anche alla presenza nel tracciato dell’ex stabilimento Sacci, con tutte le problematiche che questo comporta, anche di natura ambientale, che fino ad oggi non hanno reso possibile la realizzazione di questa fondamentale opera per il Casentino.

Il consiglio di Stato, investito della questione dall’azienda TLF, che, rischiava di vedersi demolito il suo capannone, in seguito alle modifiche al tracciato originario, gli ha dato piena ragione e ha condannato la regione oltre che alla soccombenza anche al pagamento delle spese processuali a favore dell’appellante (complessivamente saranno circa 18.000,00 euro), a cui si dovranno aggiungere le spese per la propria difesa e della costituzione dell’ente stesso in giudizio.

Sostanzialmente il Consiglio di Stato da ragione a TLF, perché riconosce come fatto nuovo non conoscibile, la sentenza di primo grado del Tribunale di Arezzo Sezione Penale del 22.12.2022 in composizione monocratica (R.G.N.R. 3435/16 + 1633/19 e R.G. dib. 1936/19 + 1181/20), che ha disposto il dissequestro dell’area ex cementificio Sacci.

Siamo tutti felici se ora finalmente quest’opera si potrà realizzare, come hanno subito dichiarato i Consiglieri di maggioranza Ceccarelli e De Robertis, ma in considerazione di quanto di seguito riportato e scritto nella sentenza del Consiglio di Stato, e soprattutto anche per la condanna della regione a restituire, all’appellante TLF, le spese processuali (anche di fronte a un fatto sopravvenuto non conoscibile per tutte e due le parti, quindi, anche per la regione), ci chiediamo se la l’Ente ha ben operato e se ha fatto tutto quanto in suo potere per evitare di arrivare a questo punto.

Pertanto, vorremmo chiedere alla Regione toscana, perché nell’immediatezza della decisine del Tribunale Penale di Arezzo, che ha disposto il dissequestro dell’area ex Sacci, non ha proceduto a prendere atto del fatto nuovo e così ha deliberato in via amministrativa per recuperare il progetto iniziale, in modo da evitare il processo al Consiglio di Stato ( anche in accordo con TLF). In questo modo, da un lato si potevano accelerare i tempi di realizzazione dell’opera e dall’altro lato si potevano risparmiare le spese processuali proprie e anche quelle di controparte, perché alla fine l’importo da sborsare per la Regione sarà importante e sono soldi dei cittadini, di tutti noi.

Riportiamo quanto scritto dal Consiglio di Stato nella suddetta sentenza: …”Nel merito poi, occorre rilevare che, come emerge dall’iter del procedimento relativo al progetto de qua (cfr. sub 2 ,lett. c) e seg.), il processo volitivo dell’Amministrazione regionale è stato influenzato in modo determinante
dall’esistenza del sequestro penale sull’area ove insiste il cementificio e
dall’impossibilità di incidere, ai fini della realizzazione dell’infrastruttura, su quel
manufatto non più in esercizio; ciò ha determinato le modifiche in ordine alla
realizzazione dell’opera (da uno a due lotti) come viene ammesso dalla stessa parte
appellata (pag. 26 memoria) che rileva che l’abbandono del progetto – riferito
inizialmente all’area ex Sacci – sia dovuto a ragioni oggettive – sequestro
giudiziario e perdurante presenza di rifiuti anche pericolosi – che hanno determinato
la non cantierabilità dell’opera”……

… “Da quanto sin qui rilevato emerge come il sopravvenuto dissequestro del
cementificio imponga una rivalutazione da parte della Regione degli interessi in
gioco; quello pubblico alla realizzazione dell’infrastruttura come al recupero
ambientale che può derivare dall’utilizzazione dell’area delle ex cementificio; e
quello del privato – inciso dalla realizzazione dell’opera – alla prosecuzione
dell’attività imprenditoriale.
Non si tratta quindi di riprendere tout court il precedente bilanciamento degli
interessi ma di operarne, nell’esercizio dell’attività conformativa, uno nuovo in
considerazione del fatto che comunque sono state realizzate ulteriori scelte
progettuali da non disperdere, nell’ottica di un efficiente utilizzo delle risorse.”….