Noi non dobbiamo e non vogliamo certo prendere le difese, ne rispondere, per il PD aretino agli attacchi politici che FDI Arezzo gli ha riservato, lo faranno da soli se lo riterranno opportuno.

Detto ciò vorremmo ricordare a FDI Arezzo che siamo e facciamo giornalismo, ma visto che siamo stati ritenuti i mandanti di chi ha solo osato criticarli politicamente, tanto da arrivare ad attribuirci di essere la fonte di ispirazione di Donato Caporali, Capogruppo PD in comune di Arezzo …..” Il consigliere Caporali, ispirato pare, dal grande giurista Faltoni di Alo’ web , consolida la nuova figura giuridica dell’assolto di primo grado o del sei innocente solo a sentenza definitiva.” ci vediamo costretti alle seguenti precisazioni.

Noi non sappiamo se Donato Caporali ha preso qualche ispirazione dai nostri articoli pubblicati, conoscendolo non crediamo ne abbia bisogno. I nostri articoli pur se scritti da un semplice giurista (per inciso le sue lauree se le è sudate e le ha conseguite tutte in Università Statali e spesso con obbligo di frequenza in presenza e non dal divano, Lollobrigida docet, Unisi e Unibg, Siena e Bergamo) non hanno la pretesa di essere considerati pareri legali ne tanto meno dottrinali, ma dei semplici e modesti articoli giornalistici che analizzano i fatti da un punto di vista etico, morale e etico/politico, valori che dovrebbero essere comuni a tutti i politici, anche a quelli della destra aretina.

Quindi, se Donato Caporali, nel suo comunicato, ha scritto e chiesto di etica della politica, secondo noi, questo gli fa molto onore e allora l’aggettivo “mefitico” usato per lui e per il suo partito, da FDI Arezzo, lo diciamo con molta forza è proprio fuori luogo, per non aggiungere e parlar d’altro.

E ci sembra che la reazione della destra contro Caporali arriva proprio in risposta alla sua analisi di critica politica etico/morale sulle spartizioni delle nomine nelle partecipate pubbliche, anche in relazione a quanto emerso nel processo penale Estra/Coingas, che guarda caso società a controllo pubblico sono, quindi, ci viene spontaneo chiederci ma che concetto, che idea e che valori hanno quelli di FDI Arezzo dell’etica, della morale e della politica?

Da una forza politica di governo locale, FDI Arezzo, tutti ci aspetteremmo un’analisi politica dei fatti e atti del processo, di cui sopra, e questo sempre e a maggior ragione ora che lor signori amministrano i beni comuni, quindi, i nostri beni e non i loro.

Da un partito come FDI Arezzo che oggi rappresenta, per i sondaggi, un terso degli elettori, oltre ad aspettarci una analisi etico/politica di quei fatti e magari, se non chiediamo troppo, anche delle pubbliche scuse politiche, insomma, una forte assunzione di responsabilità politica di quei fatti e di conseguenza un impegno sincero e concreto che ciò non abbia più a verificarsi e ripetersi, visto ,che, oltretutto, non era nemmeno la prima volta per qualcuno di loro che veniva indagato e processato, vedi vicenda variantopoli, giunta Lucherini.

Invece no, la destra aretina si scaglia contro chi gli ricorda, Donato Caporali, che un politico prima di tutto deve rispondere ai suoi concittadini per i suoi atti e fatti politici e, al contrario, non può e non deve essere la magistratura con le sentenze a stabilire cosa è etico e cosa non lo è, cosa è morale e cosa no, perché queste analisi, che vanno fatte subito all’emergere dei fatti, competono solo ed esclusivamente alla politica e ai politici e soprattutto ai cittadini, ai media e ai giornalisti.

Ma, forse, possiamo pretendere tanto da FDI Arezzo se al governo nazionale, lo stesso partito, ha indicato una ministra con alle spalle vicende come quelle della Santanchè, che, erano note da molto tempo, prima della sua nomina, e che, indipendentemente dalle responsabilità penali( che le accerterà la magistratura) sono agli antipodi dell’etica e della morale politica pubblica? Forse no, non ce la possono fare ce ne faremo una ragiona.

Ma non solo, vogliamo parlare dei Ministri Piantedosi, Valditara, San Giuliano, Roccella, Lollobrigida, Nordio etc. che ci fanno rimpiangere il peggior Toninelli, anche solo per quello che esternano?

Infine, e non per ultimo per importanza, vogliamo ricordare La Russa? Quando venne ad Arezzo, sulle baby gang ebbe ha dichiarare pubblicamente “che dei sani schiaffoni spesso sono utili come il pane”, peccato che si è dimenticato di darli a suo figlio e magari visto che c’era poteva anche insegnare un po di etica e di morale a qualche aretino, ma forse ci viene da chiederci e dubitare anche sulla sua, figuriamoci se poteva insegnare.

Aspettiamo con ansia i prossimi spettacoli con le parodie di Crozza su questi soggetti, lo sappiamo ci saranno, e ne siamo felici, almeno si ride per non piangere, ma certo non vorremmo essere in lui, povero Crozza, perché avrà l’imbarazzo della scelta e veramente un gran da fare.